Il blog di Antonio la Trippa
lunedì 4 aprile 2011
Cura semplice ed efficace per l'insonnia
giovedì 31 marzo 2011
Maurizio Crozza e considerazioni sul nucleare in Italia
Il video con cui ho aperto questo post sul nucleare è uno stupendo video di Maurizio Crozza a proposito del nucleare in Italia.
Si parla molto di questo argomento dopo il disastro Giapponese. A link sottostante potete vedere il livello di contaminazione in tempo reale da un contatore Geiger in una casa di Tokio.
http://park18.wakwak.com/~weather/geiger_index.html
continuando le mie ricerche nella rete ho trovato un sito (terranauta.it) che riprende interessanti dati.
Il pericolo per la nostra salute causato del nucleare non si ha solamente in casi di disastro come in Giappone. Sono sempre più gli studi che confermano che anche l'esposizione minima consentita per legge a lungo andare crea danni irreversibili all'ambiente e agli esseri viventi.
Uno studio finanziato dal governo tedesco e condotto da un gruppo epidemiologico dell’Università di Mainz ha portato ulteriori conferme. Su un campione significativo di persone esposte a quantità minime di radiazioni nucleari – i residenti in un raggio di 5 chilometri da ciascuna delle 16 centrali tedesche, in un arco di tempo di 13 anni, dal 1980 al 2003 – si è riscontrato un aumento di incidenze allarmante, soprattutto per quanto riguarda i bambini al di sotto dei 5 anni (+ 220% i casi di leucemia, + 160% quelli di cancro).
The Guardian illustra come esistano altri tipi di effetti, ancora più a lungo termine, dell'esposizione alle radiazioni. Effetti che possono “causare cambiamenti in cellule lontane nello spazio e nel tempo da quelle colpite dalle radiazioni. Che sfidano l'attuale spiegazione sugli effetti delle radiazioni ma sono sconosciuti all'opinione pubblica. Che sono discussi dai biologi di tutto il mondo e sono soggetto di migliaia di articoli scientifici.”
La produzione di energia nucleare porta con se molti problemi legati sopratutto all'impatto con l'ambiente. In primis le centrali nucleari richiedono enormi quantità di acqua per il raffreddamento (in Francia consumano il 40% delle risorse idriche e incredibili spese nella costruzione degli edifici e per la tecnologia.
giovedì 7 ottobre 2010
Il metodo del block notes per motivarsi e gestire gli impegni
Ci sono periodi in cui mi sveglio stanco. Nulla sembra invogliarmi e passo le giornate vagando di qua e di là senza una meta. Questi momenti coincidono con periodi di stress, il cervello non riesce ad assegnare delle priorità e finisco per non combinare nulla. Capita di pensare ai grandi problemi della vita, a decisioni importanti da prendere sul futuro e intanto non riesco nemmeno ad arrivare puntuale ad un appuntamento.
Da un po di tempo ho una strategia per porre rimedio agli inconvenienti tipici di questi periodi. Ho scoperto che ciò che non mi fa agire è la mancanza di motivazione, tutto sta nella volontà di agire. Come fare a motivarsi? Semplice! Sono andato in cartoleria e ho comprato una penna e un block notes tascabili da usare come assistenti personali. Scrivo la sera prima i più semplici compiti che devo sostenere nel giorno dopo. La mattina quando mi alzo mi sento subito attivo e comincio ad adoperarmi per svolgere il dovuto. Badate bene che all'inizio scrivo cose davvero semplicissime, compiti elementari facilmente controllabili dai quali partire per poi prendere responsabilità di decisioni più grandi. Scrivo sempre l'obbiettivo in maniera positiva ("andrò da Marco per parlare della grafica del progetto X") e scelgo solo cose verificabili nel brevissimo periodo. Ogni volta che eseguo qualcosa tiro uno striscio e cancello il compito. E' sorprendente scoprire quante piccole grandi cose possiamo fare in una giornata. Sembra assurdo ma ci si sente incredibilmente realizzati nell'eseguire le cose più semplici.
Se avete il problema che ho io vi consiglio di provare il metodo del block notes, a patto di prendere la cosa seriamente quasi faceste un patto con voi stessi.
venerdì 1 ottobre 2010
La storia del martello: istruzioni per rendersi infelici
Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha uno, così decide di andare da lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: e se il mio vicino non me lo vuole prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la fretta era soltanto un pretesto ed egli ce l'ha con me. E perché?
Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo in testa qualcosa. Se qualcuno mi chiedesse un utensile, io glielo darei subito. E perché lui no? Come si può rifiutare al prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l'esistenza agli altri. E per giunta si immagina che io abbia bisogno di lui solo perché possiede un martello. Adesso basta! E così si precipita di là, suona, il vicino apre, e, prima ancora che questo abbia il tempo di dirgli "buon giorno", gli grida: "si tenga pure il suo martello, villano!" Paul Watzlawick, "Istruzioni per rendersi infelici"
Qualora vi accorgiate di esser preda di simili strutture di pensiero il mio consiglio è :congelare tutto, prendervi una pausa. smettete di fare o dire qualsiasi cosa in merito alla situazione. problematica. Ditevi STOP! e andate a fare altro per delle ore o dei giorni. Il passare del tempo vi permette di rendere tutto più oggettivo. Se vi tornano in mente le vostre erronee supposizioni concentrate l'attenzione altrove, ad esempio sul vostro respiro e sull'ambiente circostante. Cercate di vedere la situazione da un punto di vista esterno, come se foste fuori dal vostro corpo. Da quella posizione non potete sentire le vostre voci interne e potrete analizzare la situazione con maggiore oggettività. Spero impariate a riconoscere queste spirali in tempo perchè sono molto dannose e creano negatività e constrasti. Quando vi accade sforzatevi di dire STOP all'istante prima ancora di cercare di combatterla. Se tentate di farlo resterete ingarbugliati ancora di più nei pensieri rischiando di farli diventare una fissazione. Pensate ad altro, lasciate passare tempo e respirate, lentamente.
mercoledì 29 settembre 2010
Serata semplice: prendere una pausa
La vita di tutti i giorni ci spinge a correre freneticamente da un posto all'altro, da un impegno all'altro ma credo che sia importante imparare a prendere tutto lentamente. Che senso ha fare migliaia di cose senza sapere tante volte nemmeno il perché le facciamo o se siano davvero nella nostra natura? Essere uno schiavo delle azioni fa stare male e non esserlo non è difficile e richiede allenamento.
Prendetevi una pausa, sforzatevi di fare consciamente meno attività ma di essere più presenti in ciascuna. Io di solito cerco di fare dei respiri fra un attività e l'altra affinchè queste non si accavallino. Delle piccole pause che mi fanno restare con i piedi per terra. Tanti dei problemi che ci rovinano la vita nascono perchè agiamo a casaccio, seguiamo gli altri il più delle volte e non ci preoccupiamo di sentire se i nostri comportamenti corrispondono realmente a ciò che siamo.
Provate a usare il respiro come metodo di giudizio delle vostre azioni, fermatevi e percepite l'ambiente attorno a voi e gli altri con le loro influenze.
Vi prego cerchiamo di non essere schiavi di noi stessi, è un primo passo semplice per vivere bene.