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giovedì 31 marzo 2011

Maurizio Crozza e considerazioni sul nucleare in Italia



Il video con cui ho aperto questo post sul nucleare è uno stupendo video di Maurizio Crozza a proposito del nucleare in Italia.

Si parla molto di questo argomento dopo il disastro Giapponese. A link sottostante potete vedere il livello di contaminazione in tempo reale da un contatore Geiger in una casa di Tokio.

http://park18.wakwak.com/~weather/geiger_index.html

continuando le mie ricerche nella rete ho trovato un sito (terranauta.it) che riprende interessanti dati.

Il pericolo per la nostra salute causato del nucleare non si ha solamente in casi di disastro come in Giappone. Sono sempre più gli studi che confermano che anche l'esposizione minima consentita per legge a lungo andare crea danni irreversibili all'ambiente e agli esseri viventi.

Uno studio finanziato dal governo tedesco e condotto da un gruppo epidemiologico dell’Università di Mainz ha portato ulteriori conferme. Su un campione significativo di persone esposte a quantità minime di radiazioni nucleari – i residenti in un raggio di 5 chilometri da ciascuna delle 16 centrali tedesche, in un arco di tempo di 13 anni, dal 1980 al 2003 – si è riscontrato un aumento di incidenze allarmante, soprattutto per quanto riguarda i bambini al di sotto dei 5 anni (+ 220% i casi di leucemia, + 160% quelli di cancro).

The Guardian illustra come esistano altri tipi di effetti, ancora più a lungo termine, dell'esposizione alle radiazioni. Effetti che possono “causare cambiamenti in cellule lontane nello spazio e nel tempo da quelle colpite dalle radiazioni. Che sfidano l'attuale spiegazione sugli effetti delle radiazioni ma sono sconosciuti all'opinione pubblica. Che sono discussi dai biologi di tutto il mondo e sono soggetto di migliaia di articoli scientifici.”

La produzione di energia nucleare porta con se molti problemi legati sopratutto all'impatto con l'ambiente. In primis le centrali nucleari richiedono enormi quantità di acqua per il raffreddamento (in Francia consumano il 40% delle risorse idriche e incredibili spese nella costruzione degli edifici e per la tecnologia.