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giovedì 7 ottobre 2010

Il metodo del block notes per motivarsi e gestire gli impegni


Ci sono periodi in cui mi sveglio stanco. Nulla sembra invogliarmi e passo le giornate vagando di qua e di là senza una meta. Questi momenti coincidono con periodi di stress, il cervello non riesce ad assegnare delle priorità e finisco per non combinare nulla. Capita di pensare ai grandi problemi della vita, a decisioni importanti da prendere sul futuro e intanto non riesco nemmeno ad arrivare puntuale ad un appuntamento.

Da un po di tempo ho una strategia per porre rimedio agli inconvenienti tipici di questi periodi. Ho scoperto che ciò che non mi fa agire è la mancanza di motivazione, tutto sta nella volontà di agire. Come fare a motivarsi? Semplice! Sono andato in cartoleria e ho comprato una penna e un block notes tascabili da usare come assistenti personali. Scrivo la sera prima i più semplici compiti che devo sostenere nel giorno dopo. La mattina quando mi alzo mi sento subito attivo e comincio ad adoperarmi per svolgere il dovuto. Badate bene che all'inizio scrivo cose davvero semplicissime, compiti elementari facilmente controllabili dai quali partire per poi prendere responsabilità di decisioni più grandi. Scrivo sempre l'obbiettivo in maniera positiva ("andrò da Marco per parlare della grafica del progetto X") e scelgo solo cose verificabili nel brevissimo periodo. Ogni volta che eseguo qualcosa tiro uno striscio e cancello il compito. E' sorprendente scoprire quante piccole grandi cose possiamo fare in una giornata. Sembra assurdo ma ci si sente incredibilmente realizzati nell'eseguire le cose più semplici.

Se avete il problema che ho io vi consiglio di provare il metodo del block notes, a patto di prendere la cosa seriamente quasi faceste un patto con voi stessi.

venerdì 1 ottobre 2010

La storia del martello: istruzioni per rendersi infelici



Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha uno, così decide di andare da lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: e se il mio vicino non me lo vuole prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la fretta era soltanto un pretesto ed egli ce l'ha con me. E perché?

Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo in testa qualcosa. Se qualcuno mi chiedesse un utensile, io glielo darei subito. E perché lui no? Come si può rifiutare al prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l'esistenza agli altri. E per giunta si immagina che io abbia bisogno di lui solo perché possiede un martello. Adesso basta! E così si precipita di là, suona, il vicino apre, e, prima ancora che questo abbia il tempo di dirgli "buon giorno", gli grida: "si tenga pure il suo martello, villano!" Paul Watzlawick, "Istruzioni per rendersi infelici"

Ci sono cascato spesso e ancora mi succede di cadere in questo tipo di spirali senza senso. Non si può leggere nella mente delle persone, altrimenti si creano supposizioni che rischiamo di cambiare gli atteggiamenti nei loro confronti senza motivo. Fate attenzione ai vostri pensieri perché' diventa davvero molto complicato spezzare queste spirali una volta avviate.

Qualora vi accorgiate di esser preda di simili strutture di pensiero il mio consiglio è :congelare tutto, prendervi una pausa. smettete di fare o dire qualsiasi cosa in merito alla situazione. problematica. Ditevi STOP! e andate a fare altro per delle ore o dei giorni. Il passare del tempo vi permette di rendere tutto più oggettivo. Se vi tornano in mente le vostre erronee supposizioni concentrate l'attenzione altrove, ad esempio sul vostro respiro e sull'ambiente circostante. Cercate di vedere la situazione da un punto di vista esterno, come se foste fuori dal vostro corpo. Da quella posizione non potete sentire le vostre voci interne e potrete analizzare la situazione con maggiore oggettività. Spero impariate a riconoscere queste spirali in tempo perchè sono molto dannose e creano negatività e constrasti. Quando vi accade sforzatevi di dire STOP all'istante prima ancora di cercare di combatterla. Se tentate di farlo resterete ingarbugliati ancora di più nei pensieri rischiando di farli diventare una fissazione. Pensate ad altro, lasciate passare tempo e respirate, lentamente.