

lunedì 4 aprile 2011
Cura semplice ed efficace per l'insonnia

venerdì 1 ottobre 2010
La storia del martello: istruzioni per rendersi infelici

Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha uno, così decide di andare da lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: e se il mio vicino non me lo vuole prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la fretta era soltanto un pretesto ed egli ce l'ha con me. E perché?
Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo in testa qualcosa. Se qualcuno mi chiedesse un utensile, io glielo darei subito. E perché lui no? Come si può rifiutare al prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l'esistenza agli altri. E per giunta si immagina che io abbia bisogno di lui solo perché possiede un martello. Adesso basta! E così si precipita di là, suona, il vicino apre, e, prima ancora che questo abbia il tempo di dirgli "buon giorno", gli grida: "si tenga pure il suo martello, villano!" Paul Watzlawick, "Istruzioni per rendersi infelici"
Qualora vi accorgiate di esser preda di simili strutture di pensiero il mio consiglio è :congelare tutto, prendervi una pausa. smettete di fare o dire qualsiasi cosa in merito alla situazione. problematica. Ditevi STOP! e andate a fare altro per delle ore o dei giorni. Il passare del tempo vi permette di rendere tutto più oggettivo. Se vi tornano in mente le vostre erronee supposizioni concentrate l'attenzione altrove, ad esempio sul vostro respiro e sull'ambiente circostante. Cercate di vedere la situazione da un punto di vista esterno, come se foste fuori dal vostro corpo. Da quella posizione non potete sentire le vostre voci interne e potrete analizzare la situazione con maggiore oggettività. Spero impariate a riconoscere queste spirali in tempo perchè sono molto dannose e creano negatività e constrasti. Quando vi accade sforzatevi di dire STOP all'istante prima ancora di cercare di combatterla. Se tentate di farlo resterete ingarbugliati ancora di più nei pensieri rischiando di farli diventare una fissazione. Pensate ad altro, lasciate passare tempo e respirate, lentamente.
mercoledì 29 settembre 2010
Serata semplice: prendere una pausa

La vita di tutti i giorni ci spinge a correre freneticamente da un posto all'altro, da un impegno all'altro ma credo che sia importante imparare a prendere tutto lentamente. Che senso ha fare migliaia di cose senza sapere tante volte nemmeno il perché le facciamo o se siano davvero nella nostra natura? Essere uno schiavo delle azioni fa stare male e non esserlo non è difficile e richiede allenamento.
Prendetevi una pausa, sforzatevi di fare consciamente meno attività ma di essere più presenti in ciascuna. Io di solito cerco di fare dei respiri fra un attività e l'altra affinchè queste non si accavallino. Delle piccole pause che mi fanno restare con i piedi per terra. Tanti dei problemi che ci rovinano la vita nascono perchè agiamo a casaccio, seguiamo gli altri il più delle volte e non ci preoccupiamo di sentire se i nostri comportamenti corrispondono realmente a ciò che siamo.
Provate a usare il respiro come metodo di giudizio delle vostre azioni, fermatevi e percepite l'ambiente attorno a voi e gli altri con le loro influenze.
Vi prego cerchiamo di non essere schiavi di noi stessi, è un primo passo semplice per vivere bene.
martedì 28 settembre 2010
Gestire il caos interiore: rilassati subito

Mancano poche settimane alla mia laurea e pochi giorni fa mi sono presentato in segreteria della facoltà per depositare la domanda e le scartoffie burocratiche. Dopo pochi minuti mi è crollato il mondo addosso. Per un errore burocratico 5 dei miei esami sono andati persi poichè non verbalizzati in tempo. Pensate alla sensazione che mi ha assalito, a meno di un mese dalla consegna della tesi, con tutto il lavoro pronto e con mille progetti nell'armadio. Tutto da rimandare. Tasse da pagare. In pochi istanti dalla tranquillità al caos.
Ci sono giornate in cui sembra andare tutto storto. Queste giornate portano con sé una sensazione di disagio particolare, un misto fra tensione e rabbia. Sono giornate che ci stancano molto e sono pericolose per il nostro equilibrio. Ma attenzione. Siamo noi e solo noi a creare tutto il caos che ci è attorno. Non scrivo qui per giudicare cosa deve e cosa non deve essere importante per voi, di cosa dobbiate preoccuparvi e di cosa no. Fate semplicemente quello che ritenete giusto. Poi se volete dedicate un minuto a questo piccolo esercizio.
Il seguente è un metodo molto potente, quanto semplice da attuare, per gestire il caos. Il suo insegnamento preciso si trova nel libro di Thich Nhat Hanh "Essere Pace". Sono pochi e semplici passi da seguire dovunque voi siate: fermatevi, respirate e sorridete. Certo all'inizio troverete duro sorridere, sopratutto se fate questo esercizio in un momento davvero caotico per il vostro animo. Ma vi garantisco che sorridere riporterà la sovranità su voi stessi, quella che avete perso abbandonandovi al turbine di confusione che il mondo sembra avervi scaricato addosso. Seguite pochi semplici passi:
Inspirate e calmate il corpo e la mente
Espirate sorridendo
Ricordatevi che voi dimorate nel presente che è l'unico attimo vero che conta.
Faccio spesso questo e non mi evita di provare il disagio tipico di situazioni spiacevoli. L'ansia, il panico e la disperazione sono sentimenti umani. Dimorare nel presente sorridendo e respirando fa mi aiuta a riprendere il controllo della situazione, a riprendere lucidità. Un sorriso rilassa centinaia di muscoli facciali e ha un effetto calmante sul sitema nervoso e il respiro rinfrescando il corpo fa il resto. Più si cerca di sentirlo scendere per poi salire meglio è.
Questo è solo un consiglio che mi hanno dato e che che a me ha fatto bene, così ho deciso di darlo a voi. Liberi di non seguirlo o di farlo vostro.
PS. Dopo tre giorni di preoccupazioni inutili l'università ha sistemato la faccenda esami.