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giovedì 3 gennaio 2008

Ratatouille: il successo che mancava


Udite udite!Ratatouille il nuovo lavoro della Disney è davvero piacevole e originale.Sembra impossibile ma dopo diversi flop come Madagascar finalmente le trame si rinnovano. Il protagonista di ratatouille è Remy, un giovane topo di campagna dall'olfatto sopraffino e dal talento culinario eccezzionale che si ritrova tutto ad un tratto a vivere solo a Parigi. Incontra Linguini uno sguattero del ristorante Gusteau e in quattro e quattr'otto i due diventano "Lo chef Linguini". Da questo momento la loro vità sarà un continuo altalenarsi di mestoli urla applausi e tentativi di ammutinamento da parte dei soliti invidiosi.Nonostante tutto a dominare sarà il sorriso grazie anche a geniali caricature come quella del critico cuinario Appetito

Finalmente un bel cartone insomma.
Da non perdere
Eccone il trailer di Ratatouille per chi fosse interessato.

Prendiamo delle spezie, un topolino dall’olfatto sopraffino, un inetto sguttero e inseriamoli nella cucina del migliore ristorante di Parigi per un ora e cinquanta minuti: otterremo la ricetta per un’ottimo timballo di buonumore e risate. Pochi elementi semplici, magistralmente studiati, sono stati sufficienti alla Pixar per realizzare uno dei lavori più belli dopo “Monster&co” e “Alla ricerca di Nemo”. Tutta l’avventura è ambientata nella stereotipo della Parigi della tour Eiffel e delle romantiche effusioni sulla Senna. Un topolino fuggito dalla campagna, dopo avere perso la sua famiglia nelle fogne, si trova solo. Non si lascia abbattere e sale subito in superficie. In quattro e quattr’otto fraternizza con Linguini, un giovane inetto orfano che lavora come sguattero al Gusteau, il migliore ristorante della città. Il ragazzo nota che il topolino in cucina ci sa fare e inizia a portarlo con sè sotto il cappello nel tentativo di farsi comandare come una marionetta. Il trucco riesce e dalla cucina del Gusteau i due sfornano manicaretti eccellenti catturando il gusto del pubblico e della critica ma anche le invidie dei soliti ombrosi.


Ratatuille racchiude in se tematiche importanti.
In primis l’abbattimento dei pregiudizi nei confronti del diverso insegna che non cè motivo di non fidarsi dell’aiuto di una persona, nonostante appaia molto diversa e disprezzata dalla società (il topo).
Un altro insegnamento ci viene dalla feroce quanto scherzosa caricatura di quella critica dell’arte (in questo caso culinaria) fatta da persone dalla mentalità chiusa che giudicano cariche di ego e in base a se stessi invece di cercare di comprendere arte e artista.



Il nuovo film della Pixar porta una ventata di originalità e grazie alla maestria di una sceneggiatura curatissima fra risate mestoli e chef nani riusciamo a filtrare messaggi non sempre scontati e sicuramente attuali.
Imperdibile poi la sequenza di sorrisi assicurati nel cortometraggio che precede il film.

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5 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ciao Antonio. Ok ti linko subito :-)))

Ciao
Daniele

cris ha detto...

ciao antonio:il film lo vedro presto con amici.mi hanno detto in tanti che è carino.

Antonio La Trippa ha detto...

consigliatissimo!!

Anonimo ha detto...

ciao bello, grazie del passaggio!
cero che possiamo scamiarci i link, fra l'altro un blogger di blogspot non ne ho di lik...quindi doppiamente piacere mi fa!
nei prox gg però, nel we dovrei riprendere ad aggiornare il mio blog e ti prometto che il tuo nome ci sarà!
infine, ottimi gli articoli sulla fusione a freddo(fra l'altro anche io l'avevo seguito con interesse poi mi sono sorti dubbi perchè non en era convinto Rubbia, che sono sicuro saprai chi è, quindi devo capire meglio da che parte stare!!!
ciao, a presto, auguri di buon anno!
alberto belli

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio,

come da richiesta ti ho inserito nel blogroll...
Passami a trovare ogni tanto!