Da molto tempo non scrivo di film poichè non ho molto tempo libero. L'ultima volta ho scritto di Cloverfield qualche mese fa. Oggi vi posto un interessante film di critica sullo stereotipo di vita Yuppie anno 90.
Titolo originale: American Psycho
Nazione: Usa/Canada
Anno: 2000
Genere: Thriller/Horror
Durata: 101'
Regia: Mary Harron
Sito ufficiale: www.americanpsycho.com
Cast: Christian Bale, Willem Dafoe, Jared Leto, Josh Lucas, Samantha Mathis, Chloë Sevigny, Reese Witherspoon.
Produzione: Lions Gate Films Inc., Muse Productions, P.P.S. Films, Single Cell Pictures, Warner Bros. Distribuzione: Filmauro Uscita prevista: 25 Maggio
Trama:
Patrick Bateman è un ricco broker di Wall Street. Trascorre i suoi giorni al ritmo di una vita altolocata costellata di feste mondane, incontri nei locali più IN, belle donne etc.
Tuttavia Patrick non è un quel normale yuppie surrogato della superficiale bella società newyorchese degli anni 80 che tutti immaginano. La sua vita vissuta in apparente ozio totale è in realtà ricca di situazioni che denotano una crescente prevalenza di un componente folle sulla sua personalità così apparentemente controllata e sicura. Ecco così che le più banali situazioni della sua vita diventano uno spunto per compiere atti macabri e dare sfogo a quell’odio e disgusto verso gli altri di cui tanto è carico il suo io.
Analisi:
American Psyco è tratto dall’omonimo libro di Bret Easton Ellis del quale ha ricalcato solo in parte (purtroppo) la trama. E’ una pesante critica allo yuppismo tipico della società americana degli anni 80, del quale vengono sottolineati l’assenza di qualcosa in cui credere, la superficialità, l’attaccamento al futile, l’imperante carenza di valori. Il protagonista (Patrick Bateman) è il frutto di questa società e fin dalle prime battute il film ci avvicina alle manie che egli ha nel volere essere il migliore, il più bello, il più elegante, il migliore agente di wall street. Patrick si preoccupa di essere perfetto nell’apparenza, la sua è una ossessione in tutto e per tutto (arriva ed essere geloso addirittura di alcuni biglietti da visita più eleganti del suo o arriva ad odiare un suo collega che riesce ad avere un tavolo nel ristorante più alla moda,cosa che lui non riesce a fare.). tuttavia la sua personalità ossessiva non si limita a questo. Patrick ha un fortissima sete di possesso che può estendersi a tutti campi : dal successo nella professione al dominio sessuale durante i rapporti spingendosi al creare un corpo perfetto tramite una cura maniacale per finire al desiderio di sangue.
Proprio questo trasforma la sua persona in apparenza normale in un terribile mostro. Le donne di Patrick che per lo più sono prostitute (più o meno ufficiali) sono vittime della sua sete di possesso, vengono prese in modo selvaggio e costrette a fare giochi erotici omosessuali e non. Questo come tanti altri pasaggi (uccisione di un barbone del suo cane massacrato) ci dimostrano come il protagonista sia perfido, non ha nulla di umano dal punto di vista dei sentimenti fatto salvo per l'arrivismo e la voglia di successo. Egli mantiene un aspetto esteriore perfetto, lo si potrebbe definire per questo un paradosso vivente un illusione di uomo con una personalità disumanizzata da una vita troppo perfetta, talmente perfetta che il fatto stesso di viverla non crea il bisogno di ricercare nulla al di fuori di essa. La perfezione della vita di questo yuppie non si dimostra però una cosa positiva infatti si trasforma nella sua mente in patologia, nella ricerca sfrenata di potere e di dominio crescendo fino alla morbosa brama di governare l’ indominabile : la vita (che poi si traduce nella voglia di uccidere). Patrick passa dall’essere freddo distaccato super preciso ad un mostro spietato che desidera solo sguazzare nel sangue delle sue vittime senza mai sporcarsi il suo completo firmato naturalmente.Infatti con cura maniacale ricopre i luoghi dove vuole uccidere, e indossa guanti di pelle e impermeabile. Questa sua caratteristica è fondamentale, Patrick ricerca nella sua lucidità ossessiva di curare il dettaglio in modo maniacale per cercare di non essere travolto dal vortice di conformismo e anonimità che aleggia nella sua società. Proprio per perseguire questo fine egli è rigoroso in tutti i dettagli : conosce alla perfezione i suoi autori preferiti, gira con i guanti di pelle perennemente in tasca,si scervella addirittura nella distinzione delle sfumature di bianco di un biglietto da visita. La mente di Patrick è decisamente instabile ma tutto lo stress che egli accumula lo porta in un crescendo di follia fino al punto di uccidere chiunque per strada quasi si trovasse in una scena di un vecchio film west costretto a fare giustizia da solo. La follia cresce sempre più e finalmente Patrick cede, dove è finito tutto il sangue versato? Dove sono i cadaveri? è accaduto su serio o sono solo folli fantasie di un super stressato uomo di affari americano degli anni ottanta sopraffatto dalla competizione per il successo?
Considerazioni finali:
American psyco ci illustra in modo critico e particolarmente dettagliato uno spaccato di società, quella degli anni ottanta, nella quale la faceva da padrone il denaro e la sete di successo (non è cambito molto oggi tuttavia). La pellicola è curata in modo molto approfondito dallo scenografo Gideon Ponte che si è preoccupato addirittura di ricercare strumenti tecnologici orginali del tempo. L’atmosfera ricreata ha un effetto di incredibile efficacia su chi vuole farsi un idea dello stile di vita altolocato americano. All’interno del clima yuppie del film si integra perfettamente la presenza fisica con la recitazione del protagonista Christian Bale che si esprime in modo davvero esemplare interpretando la follia in modo eccellente in scatti di ira davvero molto efficaci; e pensare che in un primo momento era stato scelto Leonardo di Caprio che poi ha dichiarato (fortunatamente) forfait. Christian Bale ha sicuramente il fisique du role adeguato per interpretare il folle yuppie americano dedito alla cura maniacale di un corpo di indubbia bellezza e prestanza governato ahimè da un mente non troppo sana e stabile.